lunedì 30 luglio 2012

Quale inizio ?

Tris is the end, The end, e via così, sono tante le canzoni che parlano di una fine ma alla fine c'è l'inizio e quindi, tempo al tempo non siate impazienti.
Il blog è così, andrebbe sempre scritto a caldo, se passa il tempo si smussano o forse perdono alcuni sapori ma tanti sono gli accadimenti, quindi ! Quindi ! .....
Amigos, buon giorno !
eravamo a Medlide, e da li partiamo, serata alla Pulperia ed è l'occasione per salutare gli amici che abbiam conosciuto sul cammino, ormai siamo delle star, tutti ci cercano, il papi e la figlia, con le nostre magliette troppo in .....



Una delle migliori è però questa



Gli ultimi km sono ovviamente tosti, qualche capriccio del rrobby mentre Valentina è impaziente di arrivare, e poi alla fine il Monte di Gozo, emozione e prima di arrivare sul piazzale ho fatto un gesto , ormai rituale, ho accarezzato le bici , brave e grazie, ovviamente di nascosto e nascondendo qualche lacrima dato che il viaggio era ormai agli sgoccioli.






La piazza della Catedral, il sogno di ormai milioni di persone da che il vescovo Teodomiro diede la sua benedizione ad un sepolcro con il martire San Giacomo, è ricolma di pellegrini , semplici turisti. E arrivarci dopo aver percorso oltre 800 km è decisamente emozionante, il groppo che si scioglie ed è fantastico vedere un luogo dove chi arriva piange di gioia, si abbraccia, si complimenta, non credo esista altro luogo simile.
La fine è un inizio, banalità, la realtà è che torniamo consci delle nostre forze, con una maggiore capacità di soffrire, accomunati da una esperienza che resterà per sempre.






E ogni volta che guarderemo queste foto ci sarà sempre un piccolo singulto, è il cammino gente, è il cammino.
Ora i doverosi ringraziamenti al Tesorino, a chi ci è stato vicino tramite whatsapp, a chi ci legge, a chi vorrà rifarlo, a chi berrà una birra con noi, sin gluten por favor, a chi ci sta ostacolando, a chi non ci capisce, a chi rende il lavoro oltremodo difficile, a chi vorrebbe licenziarci, a chi ci invidia, a tutti, noi abbiamo le spalle grosse, i Da la Costas, scusate ma ci vuole così !
La canzone di oggi, questa è bella, potevo come ho scritto all'inizio, cercare una bella triste Song, e invece, il rrobby pensa a tutti voi,
Sorridete con noi e cercate su youtube il brano "Resto a Roma", e pump up the volume !
Il rrobby è felice e vuol restare così .......



E attenzione perchè non finisce qui, a ottobre arrivano gli eroi, gli eroi sulle strade bianche ......







Il rrobby & l'Ipad 

Location:Via Camillo Benso Conte di Cavour,,Italia

sabato 28 luglio 2012

Meta. O forse è metà di una mèta?

Sveglia presto, colazione e via, ci aspettano gli ultimi 50 chilometri.
Come fare andata-ritorno da casa mia a casa di mio padre, mi dico.
Oggi il Cammino non prevede soste particolari, se non quelle per riprendere fiato. Ancora sali e scendi, il paesaggio collinare non ti molla fino all'arrivo: fatichi per salire e tiri un sospiro quando vedi la discesa. Guardi il contachilometri e pensi a quanto manca ancora. Ogni tanto guardi anche cosa ti passa di fianco: colline verdi, campi coltivati, in alto le nuvole e a tratti ancora pioggia.



Durante le soste vieni circondato da pellegrini diversi da quelli a cui ti sei abituata in questi undici giorni. Questi sono freschi, addirittura profumati, gli scarponi da montagna si trasformano in scarpine da trekking leggere, gli zaini diventano zainetti puliti, le borracce lasciano il posto a bottigliette di plastica da mezzo litro. I ciclisti non hanno mountainbike ma bici da strada, hanno attacchi per i pedali, cercano solo l'asfalto e le loro borse sono sgonfie, vuote, forse proteggono una macchina fotografica con doppio obbiettivo e cavalletto. Questa gente ti da suoi nervi.







E' come se non avessero condiviso con te giorni di fatiche e di avventure, soddisfazioni e spirito del viaggio. E' come se stessero prendendo la via facile, anzi è proprio così, e a tutti noi da un fastidio tremendo.
Questi pellegrini li eviti, non auguri più 'Buen Camino' a loro, ti sembra una passeggiata in confronto a quello che hanno visto i tuoi occhi. In fondo come raccontava l'anno scorso mio padre, quando si arriva a questo punto ci si sente un po' i padroni del Cammino, e con prepotenza si pensa che come lo stanno vivendo loro è totalmete sbagliato.



Con il cuore a mille ci avviciniamo alla meta. Si supera il monte do Gozo, l'ultima salita prima di vedere le guglie della cattedrale di Santiago.



Siamo arrivati. Ce l'ho fatta. Quello che due settimane fa mi sembrava impossibile invece ora appartiene al passato. Le mie gambe, la mia testa, il mio cuore, io ho percorso circa 840 chilometri per vivere questo momento:










L'arrivo alla cattedrale di Santiago sembra studiato apposta. La vedi dal monte, scendi in città, corri lungo il fianco dell'edificio e senti suonare una cornamusa. Sembra che la piazza stia aspettando solo te, sembra che ti dica 'ben arrivata, ti stavamo aspettando. Ce l'hai fatta'.
E poi trak, ecco che piangi. Non so bene perchè, ma succede. Poi abbracci qualcuno, ti guardi attorno, c'è chi arrivato lì davanti molla lo zaino o la bici e si butta per terra, bacia la conchiglia scolpita al centro della piazza. C'è chi sorride e chi si sdraia chiudendo gli occhi, in silenzio. Io ho pianto, poi riso, poi battuto un high five col robby, poi riso ancora. E' stata una festa. Una festa bellissima.







E adesso? Che succede adesso?
Per il momento si torna a casa, ma sento che questo Cammino non è stato verso Santiago. O meglio, non è stata Santiago la meta. Forse è la metà di una mèta, una tappa, un inizio di viaggio mio e di mio padre. Questa volta in bici, all'avventura. La prossima volta magari col trenino, così il rrobby si diverte e saluta i turisti che passeggiano. 'Robbeeeerto, è una fffesta eccèzionnale, devvi vvennire!'



Canzone del giorno: Fast car. Per chiudere in bellezza il capitolo. Per dirti che ti ho pensato ogni secondo di ogni giorno. Ma tanto tu lo sai già, che su quel sellino ci sei stato anche tu con me.






Buona vita a tutti,
Valentina

Ps: il rrobby aggiornerà domani. L'ultima parola spetta a lui, com'è giusto che sia.

Location:Santiago de Compostela, Spagna

Non è ancora finita, c'è ancora salita

Dopo il Cebreiro pensavo fossero finite le fatiche. Mi sbagliavo. L'arrivo a Santiago te le fa scontare tutte. Devi prendere tutte le forze rimaste e crederci fino in fondo, dire sì alla testa e fare in modo che la cocciutaggine sia più forte di qualsiasi altra cosa. E poi bisogna ascoltare il corpo, capire quando non ne può più, e fare una siesta. Ovunque capiti...



Non pensare al tempo, far finta che non stia piovendo (perchè sì, abbiamo preso ancora pioggia, ma stavolta abbiamo deciso di evitare l'attrito delle mantelle) e pensare a cosa di bello ti aspetta una volta arrivati alla meta del giorno.


I chilometri sono sempre meno, arrivare ai -100 sembrava impossibile i primi giorni e invece eccoci, ce l'abbiamo quasi fatta. Il paesaggio è incantevole e quasi incantato, il Cammino ti fa attraversare boschi che sembrano aver ispirato fiabe e favole per bambini, ma invece sono veri, gli alberi ti proteggono dal sole a picco o dalla pioggia che scende, a seconda. Invece la terra è pericolosa, ci sono le salite dove il pedale spinge e le discese dove... il rrobby vola veloce e mi aspetta, mentre io dopo aver rischiato una caduta storica ho deciso di scendere: me le son fatte quasi tutte con la bici a traino. Meglio evitare di arrivare a Santiago con una gamba rotta.


L'arrivo a Melide ci ha regalato un pulpo di cui si narra anche nelle guide del Cammino. La cena per i pellegrini che sostano qui per la notte è per forza di cose alla Pulperia migliore di Spagna, da Ezequiel! Nella foto qui sotto lo vedete mentre taglia il polipo per noi, con tanto di tatuaggio in tema sul braccio.



Seduti ai tavoli di Ezequiel i nostri compagni di viaggio, ciclisti come noi che hanno fatto più o meno le nostre stesse tappe. Alcuni sono diventati amici, ad altri fai solo un cenno col capo, li saluti e festeggi anche con loro la penultima tappa.









Canzone di oggi Come away with me di Norah Jones. Concedetemi un po' di malinconia questa sera, la magia del Cammino sta per esaurirsi piano piano...

Valentina

Location:Melide

venerdì 27 luglio 2012

No wifi no party !

Amici buongiorno ,
Oggi approssimandoci a Santiago, evidentemente ormai nella parte, Valentina con la collaboration di Teresa ha scelto una soluzione, molto comoda, pulita, spaziosa ma senza wifi.
La partenza da Sarria sul presto, oggi tappa tosta, molto tosta, continui su e giù ,la prima parte nel bosco con gli alberi parlanti e la seconda sulla caretera.





Guado sul fiume, correnti e rapide, per fortuna avevo il mio salvagente.




In Galizia i boschi sono come nelle fiabe, ti aspetti che uno gnomo possa bloccarti il cammino, potrebbero farlo se volessero.



Ops, di sicuro han bloccato me, son caduto nel sonno.
Amici obiettivo raggiunto, siamo a meno di 60 km e chimmelodovevadireamme che ci arrivavo con Valentina ?
È stata bravissima, altro che scendo dalla bici perché ho paura...
Il cippo dei meno 100km, in Galizia sono sempre evidenti.



Altro obiettivo, questa sera festa grande da Ezequiel, la miglior pulperia di Spagna e anche se non c'è wifi, party uguale !!!!
Domani si partirà presto, è l'ultimo sforzo, duro di bestia, ci aiuteremo, il cammino insegna, sempre avere al proprio fianco una degna spalla.
E poi riabbracceremo gli affetti, quelli mancano, ormai stiamo entrando nella storia, la nostra piccola storia, i Da la Costas together a Santiago.
Andiamo a cercare wifi



Voi ascoltate Firth of fith, Genesis e occhio al volume, non deludetemi ora che siam vicini ad un altro obiettivo !
Baci e abbracci, buona vita


Il rrobby & l'Ipad 

Ps : abbiamo un paio di giorni di ritardo nel pubblicare il blog, rimedieremo entro domenica... Anche Valentina domani e dopo doppio racconto
Ciao

Location:Melide - Spagna

mercoledì 25 luglio 2012

O Cebreiro, la bestia: D-O-M-A-T-O!!!

Altro sottotitolo: only the braves!

Buongiorno amici, Villafranca del Bierzo si addormenta tardi e ovviamente si alza tardi, dobbiamo aspettare le 8 per poter partire, l'hostal apre a quell'ora e ne approfittiamo dato che era incluso, per un desajuno che da energia.
Qui sotto delle statue ricorrenti sugli ingressi delle abitazioni, credo portino fortuna e quindi buona fortuna a tutti!



Si parte ed è subito leggera salita per arrivare al Cebreiro, sede anche di tappe della Vuelta spagnola, rampe difficili per noi che non siam ciclisti ma semplici ed umili pellegrin.
La salita è di circa 10 KM, arriviamo in cima verso le 12, un veloce giro per il paesello, sello in chiesa e poi si riparte, si scende ma è solo illusione, dopo alcune centinaia di metri si risale verso l'Alto di San Roque.



Accendete il vostro stereo e suonate un brano di musica classica, è il giusto sottofondo per la foto seguente.


Illuminati d'immenso ......
Ci sono molte differenze tra la salita alla Cruz de Hierro e quella al Cebreiro.
La prima è mistica, religiosa, sul cammino con la bici e le farfalle, sai che all'arrivo lascerai qualcosa come pegno, sarai più leggero in tutti i sensi. E' una emozione molto personale però veramente sentita.
La salita al Cebreiro è solo bastarda, è una salita per ciclisti e infatti ne abbiamo incontrati diversi, agili con le loro leggerissime bici, mosche e moschini in quantità e solo l'ultimo km farfalle come sempre e una volta in cima sembra d'esser in un grande bazaar, negozi con musica, articoli per turisti, ristoranti e hostal con albergue.
Tutto molto diverso ed emozioni opposte, vibrante la prima, di sola e pura fatica la seconda, però la bestia è doma.



Uomo, il Cebreiro ha voluto da noi sangue e sudore, voleva anche l'anima ma noi l'abbiamo trattenuta, con i denti e le unghie e in cima ci siamo ripresi tutto.
L'arrivo è velleitario, dopo il Cebreiro arriva l'Alto di San Roque e lo spagnolo TOM TOM, credo ve ne parlerà Valentina, se vorrà.
Uomo, noi eravamo distrutti ma abbiamo visto che la strada saliva, che l'asfalto ci mangiava i copertoni, il sole voleva spaccarci in due il casco, il sudore ci aveva accecati e la bandana non lo tratteneva più, e allora uomo abbiamo staccato l'asfalto con i denti e siamo risaliti all'Alto de Pojo, la seconda vetta più alta.
Valentina sempre avanti, il rrobby dietro.



Intermezzo, il rrobby sirenetto



Uomo da lì siamo scesi a velocità folle, abbiam fatto una gara in velocità con i passeri d'alta montagna, salvo poi ricordarmi che ho un freno posteriore non funzionante (solo al 50% niente paura).
Uomo abbiam vinto noi, eravamo troppo veloci, oltre 70 km/h...
C'è sempre un poi, ed è arrivato, per ora l'avevamo solo sfiorato e a 11 KM dall'arrivo a Sarria, eccolo...



Signore e signori, sua Maestà il Maltempo.
Qui è stata dura, dovevamo schivare le saette che cadevano, a decine, e i tuoni rombanti che spostavano le bici tanto eran vicini e forti, e poi ancora salita, e pioggia, a catinelle, a gagganella, e noi avanti, duri.
Questo è lo strano cammino di Santiago e questa è la vita, ci sono sempre difficoltà, ogni giorno un imprevisto, ogni giorno qualcuno che non la pensa come vorresti, sembra quasi che qualcuno l'abbia messo lì apposta, per darti fastidio,
pensate al bowling, tirategli la vostra palla migliore, abbattetelo, e via di corsa.
Oppure fatevelo amico.

Amici, oggi un racconto leggero, mi auguro divertito o divertente, la fatica è molta come è molta la felicità.
Domani non credo arriveremo a Santiago, l'ultima parte è tostissima, però siamo ormai ad un passo, un obiettivo è raggiunto e per l'altro rimedieremo.
Ascoltate Shine on you crazy diamonds, Pink Floyd e sognate con noi,
a domani
stay tuned

Il rrobby


****


E io cosa vi racconto di più, dopo queste avventure del rrobby?
Che la poesia oggi l'ho sentita meno. Impossibile chiedere troppo al Cammino, ieri ha dato tutto se stesso, oggi se n'è stato un po' in disparte e ha lasciato posto a fatica, cocciutaggine e ancora fatica.
Però noi abbiamo preso tutto nel verso giusto, a partire dalle prime ore di pedalata.
La salita al Cebreiro è stata allietata dall'incontro con molti pellegrini, sono sempre di più nelle ultime tappe. Nota a margine: quest'oggi molti frati, tutti americani, con bandiera sullo zaino per non confonderli, e amici, questo devo proprio dirvelo, erano tutti dei gran bei frati! Chissà come mai, sarà un caso, ma erano tutti sorridenti, abbronzati e giovanissimi. Come in Italia, vero?



Poi il rrobby mi chiede di raccontarvi del nostro TOM TOM spagnolo: un signore sulla settantina, incontrato all'Alto di San Roque. Dopo il Cebreiro, ecco una discesina e di nuovo su, salita molto faticosa. Arrivi alla statua di San Rocco e c'è lui, mister TOM TOM, che ti incoraggia e ti dice: 'dai! dai! da qui in poi è TUTTA discesa fino a Sarria! Io ho fatto il Cammino l'anno scorso, in bici come voi, e me lo ricordo bene!'. Noi chiediamo prontamente, quasi increduli: 'Mi scusi, ma non c'è ancora lo strappo all'Alto del Pojo adesso?'. Lui nega in modo perentorio, dicendo che hanno addirittura tolto il cartello, che era lì, lì di fianco. Lui ha le foto dell'anno scorso, adesso si scende.




Inutile dirvi che il signore, bello fresco, profumato e con macchina fotografica telescopica, SI SBAGLIAVA DI GROSSO.
Ma noi abbiamo ritrovato le forze, e siamo saliti. E poi scesi. e poi saliti. E poi è arrivata la pioggia e abbiamo inaugurato le mantelle. Amici, quante risate. Io mi sentivo come gli scoiattoli volanti, che col vento contro aprono le ali e volano via. Se il rrobby aveva il freno posteriore poco funzionante, io il mio avrei anche potuto non averlo: le ali del poncho hanno frenato per me, sino a Sarria.
E' stata dura, ma la felicità di oggi mi fa dimenticare tutte le fatiche. Adios amigos, state qui che manca poco...
Canzone di oggi, in tema: Ain't no mountain high enough. In testa da questa mattina, cantata incontrando i frati prima del Cebreiro, frasi verissime se penso alla persona che me l'ha dedicata. Amico mio, io e te saremo compagni di banco per tutta la vita. E non c'è Cebreiro che tenga.


Valentina




Location:Rúa Ramón Cabanillas,Sarria,Spagna

martedì 24 luglio 2012

Silenzio e gioia.

Avete presente quando qualcuno vi racconta una storia bellissima, e voi immaginate tutto di quel racconto, proprio tutto, nei minimi dettagli? Anche i profumi, i suoni, le sfumature magari non dette, i particolari che solo la fantasia può creare.
Ecco, questo era per me la tappa di oggi, alla Croce di Ferro.



Mi ricordo come fosse ieri quando ho letto, circa un anno fa, il racconto per immagini e parole di mio padre una volta arrivato lassù. La sua foto la mattina, con il pigiama della nonna rosa che si intravedeva appena, la sua faccia contratta, gli occhi... gli occhi...
Ieri notte ho dormito poco, il sonno agitato pensava a quando mi sarei ritrovata lì, davanti a quella croce. Sapevo che mancava un pezzo, ancora un piccolo ma enorme simbolo da portare lassù e donare alla montagna, al cielo, al vento. E un po' anche a noi stessi.
Dunque la mattina è arrivata, abbiamo percorso i sentieri del Cammino che quest'oggi erano verso l'alto. L'aria era frizzantina, ma piacevole, sembrava accompagnarci.



Non vi ho mai parlato delle farfalle, perchè non sono mai riuscita a fotografarne una. Prima di arrivare qui ho letto un libro, 'Vado a fare due passi', dove si parla di queste farfalle che accompagnano i pellegrini lungo tutto il percorso, e non appena si sbaglia strada e si esce dalla rotta, ecco che scompaiono anche loro. Come a dire 'ehi, guarda che hai sbagliato, torna indietro'. Ed è vero, le farfalle ti accompagnano sempre.
Oggi eccone una davanti a me, che si posa sullo sterrato.


Potrà sembrare sciocco, ma anche questo mi ha dato la forza di arrivare lì.

Descrivervi le sensazioni di quei momenti mi è impossibile, anche se solitamente sono brava con le parole... Sarò pur figlia di mio padre per qualche motivo, o no? In fondo, come lui, sono un po' orso anche io, e quando si tratta di emozioni forti, fortissime, preferisco tenerle per me.
Col cuore in gola ho aperto la tasca delle borse della bici, ho tirato fuori i miei sassi.



Ci siete tutti. C'è la mia famiglia, c'è l'amore più grande della mia vita, ci sono i miei amici, c'è un sasso che ho preso io ieri sera a Rabanal, e quel sasso vi racchiude tutti. Vi ho portati con me fino a qui. Vi ho consegnati alla Croce, al cielo, al vento, alla montagna. Ora siete lì con me, con mio padre, con la nonna e con tutti i pellegrini che nei secoli hanno percorso queste strade fino a Santiago.



La foto qui sopra potrebbe avere un milione di significati.
Vi dico il mio: questo è il mio viaggio, ho detto sì a questi chilometri e queste fatiche per stare con mio padre e per condividere con lui questi colori. Io e lui, da soli.
I dubbi erano tantissimi, ce la farò?, riuscirò a tenere il suo passo?, avrò la stessa constanza?, riuscirò a trovare cibo per me senza stare male?, riuscirò nonostante le poche piastrine che mi fanno stare attenta a ogni discesa ripida?
La risposta è sì, sì a tutto, sì perchè lo volevo.



Abbiamo pianto entrambi, senza dirci niente, senza farlo notare uno all'altra, ma l'abbiamo fatto. Ora lui è qui sdraiato di fianco a me, so che leggerà e si commuoverà ma non ne parleremo. Perché noi siamo fatti così. Ma ne sono felice. Sotto quella croce ci sono arrivata per lui, per me stessa, per salutare la nonna e per capire cos'aveva provato lui un anno fa. E' strano, ma tutt'ora non so spiegarmelo.

Stasera per me di canzoni non ce ne sono. C'è il silenzio. E la gioia.


Valentina

Location:Villafranca del Bierzo

Repetita iuvant, il cielo

Signore e signori, buon giorno !
Oggi son successe molte cose, alcune saranno trascritte, altre rimarranno nelle secrete dei nostri cuori,
Ciao casa Rural Cruz de Hierro, ottima sosta, cena e colazione abbondante, tenutaria simpatica e carina, fermatevi se passate da queste parti.
La salita alla Cruz de Hierrro fatta al mattino è intelligente, buongiorno anche a degli spagnoli che pensano di vincere una tappa e vanno sulla caretera, non sanno quel che perdono, il cammino è qui e qui ci sono le emozioni !





Il cuore pulsa sangue puro quassù, il respiro è forte, alcuni tratti li pedaliamo, in silenzio, l'emozione del momento è evidente.



Questi sono 9 km di fatica, hai tempo per raccogliere pensieri, emozioni, capire perché lo fai, cosa ti aspetti, attraversiamo un piccolo borgo, e poi ancora su e dopo l'ultima fatica, appare la Cruz de Hierro.
Le sensazioni sono fantastiche, questa volta ho completato in un ideale pensiero quel che avevo iniziato, ho portato l'altro pezzo di pigiama di mia mamma.
Salendo e in questi giorni mi domandavo come avesse fatto in questi due anni, solo con una parte ma poi ovviamente la risposta era troppo evidente, da brava sarta si sarà cucita splendidi abiti e vesti, anzi starà lavorando come suo solito, anche dopo i pasti!



Qui posto la foto di noi due e basta,ho depositato i sassolini, per tutti, per me e Flavia e per gli amici e per chi me li ha consegnati, ogni colpa è quindi stata lasciata lassù !
La discesa dalla vetta è stata mesta, occhi velati , era come lasciare simbolicamente qualcosa e non voler seme disfare ma è il cerchio della vita e dobbiamo proseguire, esserci arrivato con Valentina da un senso a tutto,
In questo secondo cammino ci sono ovviamente sensazioni,sapori e fatiche diverse, doveva essere così, alcune sono nuove meno altre si vedono con occhi diversi .
Ora chiudo perché è difficile proseguire, canzone del giorno, è una versione del Volo, tre ragazzi giovanissimi protetti e lanciati in USA da Toni Renis, il titolo è Un Amore Così Grande e cantarlo lassù nel cielo è stato un premio.
Grazie mamma, baci ciao



Approfitto della connessione veloce per dire che oggi Valentina per me era cosi





E il rrobby ? Così


Hugs & kiss

Il rrobby & l'Ipad 

Location:Hostal Biurba - Villafranca del Bierzo - Strano Cammino di Santiago