sabato 21 luglio 2012

Musica e ricordi

Le distese azzurre
e le verdi terre
Le discese ardite
e le risalite
su nel cielo aperto
e poi giù il deserto
e poi ancora in alto
con un grande salto
Libera citazione di una canzone di Battisti & Mogol, è quello che abbiam fatto oggi.
La partenza da Burgos, presto e con temperatura come fosse marzo da noi, lasciamo tranquilli la città per iniziare questo viaggio in un territorio fantastico, sole e grano, deserto totale, ogni circa 10 o 15 km un pueblo, umile ma sempre ben tenuto.



Ogni tanto pellegrini in riposo e nidi di cicogne






Le temutissime mesetas, in effetti per i pellegrini a piedi, gli eroi del cammino, sono difficili da superare.
Abbiamo superato i meno 500, siamo ormai vicini ai meno 400 che domani supereremo in allegria, domani superiamo la metà del percorso,
tutto procede per il meglio a parte alcuni fastidiosi incidenti alla mia bici, oggi una riparazione in corsa al portapacchi, vite che si era tolta, e permane un blocco della ruota posteriore. Per spiegarvi: se provate a far girare la ruota a vuoto, la mia si ferma dopo due giri, non so dove e quando potrò trovare un bike center...!
Ma chi molla...


Oggi abbiam percorso una trentina di KM in più rispetto al previsto, siamo belli cotti ma anche belli tosti! Che diamiine, il cammino oggi è stato premuroso e gentile con noi, ci ha concesso questa lunga marcia. Non dobbiamo abusare della pazienza del cammino.
A Fromista la visita alla Iglesias non è avvenuta, c'era un matrimonio, meglio siamo entrati senza pagare il ticket, sporchi e impolverati in mezzo a gente con cravatta, profumata e con tacchi a spillo, il pueblo seguente ci ha offerto uno scampolo di vita di paese, tutti insieme nell'unico bar aperto, giovani e donne, uomini e pellegrini,
Roberto una fèsta ecezzionale, devi vvenirre... !



E poi gli ultimi 20 km, e qui è scattata la voglia di musica.
La canzone che mi ha permesso di volare è stata Luna nuova, avevo 13 anni quando Sergio R., con santa pazienza, mi istruiva sulla musica, permettendomi di ascoltare tutta la sua collezione di 45 giri, musicassette e LP che spaziavano da Aphrodite's Child a Mia Martini, Mina, Battisti, Deep Purple, Orme, BMS, Rick Wakeman, c'erano tutti gli eroi di allora.
Poi una sera di inverno, festeggiando la patente, lui ed un altro amico di nome Sergio B, andarono su una strada diversa, chiamati da Qualcuno, a 18 anni.
Musica e ricordi, anche lacrime, tanta musica...

PFM e ogni giorno ci sarà una Luna Nuova.

Gracias , buona vita
Il rrobby


***

Questa mattina abbiamo fatto colazione in un bar di Burgos, prima di lasciare la città. Alla tv il telegiornale che dava le ultime notizie, belle e brutte. Ad un certo punto parlano di economia, e fanno vedere un grafico dello spread spagnolo. Ecco, guardatelo anche voi, oltre a farmi venire in mente la crisi di cui tutti parlano anche (soprattutto) qui, mi ha fatto pensare: 'quel sali scendi è esattamente quello che facciamo noi in bici!'
Ecco, paragonare le colline, i monti e le pianure del Cammino alla curva dello spread ci ha fatti sorridere anche di una cosa poco piacevole.



Oggi oltre ai racconti del paesaggio visto, vorrei raccontarvi qualcosa sullo strano popolo che rende vive le strade di questo viaggio: i pellegrini.
In bici ne incrociamo pochi, sono per lo più a piedi, e ormai ho imparato a riconoscerli dalla camminata, dai polpacci e dagli zaini.
Se solo potessi fotografarli tutti, quegli zaini... ve ne farei vedere delle belle.
Stamattina ho visto un ragazzo con uno stendino appeso: non si erano ancora asciugate le calze e le mutande, doveva rimediare.
Poi più avanti una signora, che aveva trasformato il portaborraccia in un porta-baguette: così, senza sforzo alcuno, allungava il braccio all'indietro e trak, si staccava un pezzo di pane all'occorrenza.
C'è poi chi allo zaino ci attacca pupazzi, frasi, adesivi, le classiche conchiglie bianche simbolo del cammino (verso mezzogiorno ne ho trovata una per terra, così ho la mia attaccata alle borse della bici. Un pellegrino perde, l'altro trova...)
E anche lì, anche sugli zaini, ogni tanto trovi conforto: oggi in un momento di noia e monotonia ho alzato lo sguardo verso lo zaino di una ragazza, ho visto uno smile giallo attaccato al centro, così ho sorriso anche io, di rimando.




Domani ci aspettano parecchi chilometri in piano, vi prometto che cercherò di immortalare pellegrini orientali, così da farvi vedere come vanno in giro questi strani esseri, che un giorno decidono di partire dalla Corea, dal Giappone, dalla Cina, per venire qui, in Spagna, mettersi degli scarponi da montagna e camminare per 5 settimane. Giuro che ve li farò vedere, intanto vi anticipo come si possono riconoscere, anche lontano un chilometro: intanto procedono tutti dinoccolati, sballonzolando da destra a sinistra come se gli mancasse l'equilibrio per andare dritti, e poi amici, l'abbigliamento... Hanno pantaloni lunghi, scarponi chiusi, maglia a maniche lunghe, GUANTI, sciarpetta al collo, ulteriore foulard ben chiuso a coprire mento, bocca, naso, e infine cappello a tesa larga, per coprire bene la testa. Si vedono solo gli occhi.
Questi banditi del Cammino ti salutano con un cenno stanco della mano, e quando sei fortunato con un flebile 'Oooooolaaaa'.



E quindi Hoooola amigos, hola anche a voi, da Carrion de los Condes è tutto. Noi si va a nanna adesso.
Canzone del giorno: From the Morning di Nick Drake.

Valentina

Location:Calle de Fernán Gómez,Carrión de los Condes,Spagna

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